È stato Michael O’Leary, AD di “Ryanair”, ad annunciare la tolleranza zero della sua compagnia aerea low cost. Ormai i casi di risse e pessimi comportamenti a bordo degli aerei non si contano più e iniziano a pesare anche sui conti aziendali. Lo scorso anno, gli eccessi di un viaggiatore su un volo Dublino-Lanzarote hanno costretto la compagnia a fermare l’aereo a Porto pagando pasti e pernottamento ai 160 passeggeri a bordo. Il conto, pari a 15mila euro, è stato poi girato al passeggero.
Ma per O’Leary il punto del non ritorno è stato superato e d’ora in poi sono pronte multe salatissime per i passeggeri che disturberanno gli altri rendendo il volo complicato.
Va detto: almeno di questo fenomeno l’Italia sembra abbastanza immune. Ad essere entrate nel mirino dell’AD di Ryanair sono soprattutto le rotte che collegano gli aeroporti del Regno Unito con le più note località di villeggiatura. Si parla di Liverpool, Manchester, Glasgow ed Edimburgo, da cui ogni settimana partono centinaia di persone verso Ibiza, ad esempio, ma non sono mancati casi analoghi anche sui voli da o per l’Irlanda e la Germania.
Il problema, spiega la compagnia, sono l’alcol e le droghe: c’è chi sale a bordo dell’aereo già in evidente stato di alterazione e continua a bere per tutta la durata del volo, raggiungendo gradi di sovreccitazione che spesso sfociano in autentiche risse fra i sedili che il personale di bordo fatica a sedare. La compagnia, si legge in una nota ufficiale, “continuerà a procedere con azioni civili verso i passeggeri turbolenti, ma infliggerà loro una multa di almeno 500 euro”. Sulle rotte più a rischio, poi, sarà vietato ai passeggeri imbarcare qualsiasi tipo di bottiglia, comprese quelle d’acqua.
Ma la compagnia low cost irlandese non è l’unica ad avere deciso di mettere un freno ai comportamenti incivili. La Turchia, ha deciso di emanare una legge (esattamente l’art. 143 della legge sull’aviazione civile turca n. 2920), che autorizza le compagnie a multare chi a bordo di un aereo non rispetta l’idea di essere in uno spazio ristretto e condiviso in cui l’educazione fa la differenza. In particolare, le autorità turche se la prendono con un atteggiamento diffuso: all’arrivo, prima ancora del segnale di sganciare le cinture di sicurezza, c’è già gente in piedi che trascina trolley lungo i corridoi.