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BRANDIZZO - Tra gli interventi più attesi del convegno di venerdì scorso, 30 agosto 2024, a Brandizzo, nel ricordo dei cinque operai morti sui binari un anno fa, c'era sicuramente quello di Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia. La parlamentare del Pd ha fatto il punto della situazione ad un anno dall'insediamento della commissione che il prossimo 12 settembre relazionerà alla Camera. 

«Dopo la tragedia della Thyssen a Torino è entrato in vigore il testo unico sulla sicurezza. Dopo Brandizzo serve un cambio di passo ancora più forte. Quel testo unico è valido e l'Europa ce lo invidia. Ma ci sono elementi che non bastano più. Va rivista la filiera di appalti e subappalti e pretendere un'adeguata formazione per i lavoratori - ha spiegato Chiara Gribaudo - chi dice che a Brandizzo è stato solo un errore umano sbaglia. A monte c'è la mancanza di formazione, la paga troppo bassa e una spinta a lavorare più velocemente per fare in fretta. Questo condiziona l'esecuzione del lavoro. Quando si parla di realtà importanti come Rfi o Fs dobbiamo pretendere più controllo sui subappalti. Qualche passo avanti è stato fatto ma non è sufficiente».

Servono poi più controlli e investimenti tecnologici per limitare gli incidenti sul lavoro. «Servono più ispettori, almeno 20mila in tutta Italia, per i controlli e le ispezioni nelle aziende - ha detto Gribaudo - ma serve anche investire sulle tecnologie perché, forse, se a Brandizzo ci fossero stati dei sistemi tecnologici come in altri Paesi europei, quello che è successo qui a Brandizzo si poteva evitare. Nel 2023 non si possono avere sistemi di comunicazione tra appaltatori, subappaltatori e lavoratori che sono ancora fermi al secolo scorso».