BRANDIZZO - «Brandizzo un anno dopo»: questo il titolo dell'Assemblea nazionale Fillea che lancia la vertenza nelle manutenzioni ferroviarie e stradali. A meno di un anno da Brandizzo, a pochi mesi dalle stragi di Firenze, Bologna, Palermo, con una media di un incidente mortale ogni 20 giorni nelle manutenzioni edili, la Fillea Cgil, insieme alla Cgil, ha rilanciato le ragioni di una vertenza di settore per lo sviluppo e per i lavoratori. Lo ha fatto a partire dalla grande assemblea nazionale di lavoratori e delegati, del 5 Luglio a Vercelli. E' cambiato poco o nulla, secondo il sindacato, dopo la strage di Brandizzo. Ancora ieri, proprio a Brandizzo, un altro incidente sul lavoro ha visto un operaio di Foglizzo ferito. Sempre per lavori eseguiti per conto Rfi.
«Ora più che mai è necessario un salto di qualità a tutela della sicurezza e delle professionalità di decine di migliaia di lavoratori, a fronte della grande mole di investimenti per ammodernare un sistema infrastrutturale fortemente invecchiato, sia in termini ambientali che tecnologici a cui saranno destinati decine e decine di miliardi di euro tra Pnrr, Fondo complementare, Risorse comunitarie e nuovi accordi di Programma FF.SS-Anas. Una cifra complessiva di 34 miliardi di euro solo per i prossimi 4 anni, senza contare i tanti investimenti di concessionarie e municipalizzate», spiega il Segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi.
«Le manutenzioni sono sempre più lo specchio di un certo modello d’impresa - continua Genovesi - che alimenta fretta nel lavoro, eccesso di carichi, diminuzioni di attenzione alla salute e sicurezza, minore importanza ai saperi di chi lavora. Per queste ragioni si devono tenere i piani di un’unica vertenza. La piattaforma che proponiamo è per una vertenza che sia generale, settoriale e aziendale. Le battaglie di carattere generale riguardano i referendum proposti dalla Cgil, in particolare quello per estendere la responsabilità in solido proprio in materia di salute e sicurezza e la proposta di legge di iniziativa popolare che punta a rispristinare le tutele della legge 1369/60» (foto Fillea-Cgil).