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CASTELLAMONTE - Lunedì 10 febbraio 2025 diversi studenti dell'Iis «25 Aprile Faccio» a Castellamonte hanno manifestato il loro scontento, rimanendo fuori dall'istituto per segnalare alcuni problemi, tra cui la passerella che collega i due edifici ancora in cantiere e i disagi causati dal malfunzionamento di alcuni bagni. Sulla vicenda riceviamo e volentieri pubblichiamo le considerazioni del dirigente scolastico, Daniele Vallino.

«Come prova il sempre maggior numero di studenti che si iscrivono al 25 Aprile-Faccio in spregio alla contrazione demografica, chi vuole vedere problemi vede problemi e chi vuole vedere opportunità vede opportunità. La mattina stessa della manifestazione insieme alla vicepreside di sede ho ricevuto i due studenti rappresentanti d'istituto, condividendo con loro riflessioni sul significato della manifestazione, sulla natura di un qualunque evento organizzato, richiedente presupposti quali un ragionevole preavviso, garanzia del diritto dei soggetti interagenti di poter esercitare correttamente le proprie funzioni. Sono per noi occasioni per seminare, e sarà una vittoria se frutteranno anche tra anni, quando non avremo l'occasione per ricevere un ringraziamento, ma quest'ultimo consisterà nella capacità di apprezzare autenticamente la propria vita, nei mille modi in cui potrà evolversi.

Il ruolo di rappresentante è un'opportunità per maturare, specie in ciò che è scomodo vivere: essere responsabili anche delle situazioni su cui non si può avere controllo totale, riflettere su significati ed esiti di ciò che si è progettato e messo in atto, un esempio fra molti il fatto che l'80% degli studenti non presenti a lezione è rimasto a casa. La legittima richiesta di miglioramento delle strutture scolastiche è soddisfatta dai lavori che, come in ogni stabile pubblico o privato, prevedono cantieri, tempo, investimenti economici, e a volte, come in ogni casa (pubblico non significa gratuito), i lavori non possono essere effettuati tutti insieme. Il cantiere è perciò un'opportunità per rinnovare l'edilizia dell'Istituto: se si osservano le norme di sicurezza, prudenza e buon senso si contengono i rischi. Lamentarsi della presenza dei cantieri e insieme dell'obsolescenza delle strutture fa emergere una riflessione, tanto immediata quanto profonda, sul senso e sulla costruttività di una critica. I servizi igienici sono datati: di questo la scuola e Città Metropolitana sono consapevoli, tant'è vero che l'Istituto più volte nell'anno richiede l'intervento dell'idraulico, che arriva compatibilmente con i lavori negli stabili delle altre scuole della provincia e rimette i bagni in stato di esercizio, non poche volte dopo avere rimosso oggetti gettati impropriamente come pacchetti di sigarette, assorbenti, talvolta anche telefoni.

Essere uniti tra studenti di scuole diverse è auspicabile per aiutarsi vicendevolmente a riconoscere e ricordare i motivi reali per cui la scuola è un'opportunità, per scremare ciò che è effettivo diritto, che ha un dovere altrettanto effettivo a complemento, da ciò che è semplice desiderio, quando non pretesa. Guardandosi mutuamente le imperfezioni in modo onesto, ci si aiuta a non pretendere l'altrui perfezione. Da ultimo, vorrei lanciare una pista di riflessione agli studenti. Capisco che la paura e il conseguente desiderio di proteggersi generino meccanismi di difesa, che richiedono un soggetto da cui difendersi. Capisco che ciò sia particolarmente sviluppato in quella che i sociologi chiamano "snowflake generation". E se invece la reale forza non fosse sconfiggere la controparte, ma sconfiggere in noi l'esistenza stessa di una controparte?».