CASTELLAMONTE - Ha fatto e sta facendo molto discutere, politicamente e non solo, a Castellamonte la richiesta presentata da Agrigarden Ambiente, società del gruppo Dimensione Ambiente che gestisce la discarica di Vespia, per la realizzazione di una cava, fatta agli organismi competenti della Città Metropolitana di Torino nel mese di gennaio scorso. Dopo quanto emerso nel corso del consiglio comunale aperto, svolto lunedì 10 febbraio 2025, a Campo Canavese, Agrigarden prende posizione, fornendo alcune precisazioni.
«Innanzitutto, si vuole precisare che l’intervento in questione non riguarda un’attività di bonifica della discarica. Si tratta di un’attività estrattiva finalizzata anche e soprattutto ad accelerare la procedura di copertura della discarica esistente, in conformità alla normativa vigente. Dal momento che il terreno immediatamente adiacente all’impianto di Vespia è idoneo per la realizzazione del capping, si è ritenuto opportuno valutare la possibilità di approvvigionarsi direttamente in loco, riducendo così le tempistiche inerenti le attività di copertura definitiva e diminuendo sensibilmente l’impatto ambientale derivante dal trasporto su gomma - precisano da Agrigarden Ambiente - Questa soluzione permetterebbe infatti di evitare il transito di circa 4.500 mezzi pesanti, con significativi benefici in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera e dei rischi connessi alla circolazione su strada. Pertanto nel mese di gennaio 2025, abbiamo presentato idonea istanza alla Città Metropolitana di Torino per verificare l’assoggettabilità alla Via della cava come prevede la normativa vigente».
Già nel mese di dicembre 2024, evidenziano dal sodalizio che gestisce il sito di Vespia, «il Comune di Castellamonte è stato informato dell’iniziativa sopracitata. Ci dispiace constatare che nel corso del Consiglio comunale aperto del 10 febbraio scorso siano emerse delle posizioni pretestuosamente contrarie a questo intervento, basate non sui fatti, ma su potenziali futuri ampliamenti della discarica stessa, che oggi non sono all’ordine del giorno». Agrigarden Ambiente informa, infine, di aver segnalato all’organismo di vigilanza alcune affermazioni pronunciate nel corso del Consiglio aperto del 10 febbraio, che la società ritiene dannose per il suo operato.