Galleria fotografica

CHIVASSO - «L'azienda ha appreso le notizie esclusivamente dagli organi di stampa. Allo stato attuale, nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta all’Asl da parte dell’Autorità Giudiziaria». Così il direttore generale dell'Asl To4, Luigi Vercellino, a seguito delle notizie di cronaca sulla chiusura di indagini riguardanti alcuni operatori.

«Ci è stato chiesto in merito all’eventuale avvio di un’azione disciplinare, ma ora è prematuro affrontare questo aspetto, considerato che nessun atto giudiziario è pervenuto all’azienda - sottolinea Vercellino - quando perverrà, l’Asl adotterà i provvedimenti idonei, nel rispetto della normativa vigente e dei relativi regolamenti aziendali attuativi; parimenti, soltanto in quel momento l’azienda potrà valutare l’eventuale costituzione di parte civile».

Vercellino sottolinea però che, «pur nell’amarezza che notizie come quelle riportate dai media possono generare, tengo a precisare con forza che il sistema Asl è un sistema sano, che merita fiducia. L’Azienda Sanitaria Locale è composta da migliaia di professionisti che quotidianamente si adoperano per garantire il diritto alla salute dei cittadini».

«Si specifica che nessun infermiere attualmente in servizio a nessun livello di responsabilità risulta coinvolto nelle inchieste relative alla Asl To4 che stanno in questi giorni catalizzando l’interesse dei media locali e nazionali» dichiara Ivan Bufalo, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino. Le indagini, che coinvolgono complessivamente 38 persone tra dirigenti, medici e professionisti, riguardano ipotesi di reato quali turbativa d’asta, truffa, corruzione, abuso d’ufficio, esercizio abusivo della professione sanitaria e maltrattamenti. Al centro del procedimento vi sarebbero presunti concorsi pilotati, irregolarità negli appalti e condotte improprie da parte di singoli dirigenti e operatori.

Bufalo sottolinea come sia importante mantenere chiarezza e responsabilità nella comunicazione di queste vicende: «È necessario evitare generalizzazioni che rischiano di compromettere l’immagine e la credibilità di una categoria che, soprattutto negli ultimi anni, ha dimostrato competenza, etica e dedizione». L’Ordine rinnova la piena fiducia nella magistratura e nel lavoro di accertamento in corso, ribadendo che ogni eventuale condotta illecita deve essere valutata singolarmente e che la responsabilità individuale non può mai essere estesa all’intera professione infermieristica. «La fiducia dei cittadini nei confronti degli infermieri — conclude Bufalo — è un valore costruito nel tempo e va tutelata con trasparenza, rispetto e senso di giustizia».