CUORGNE' - «Riaprire il pronto soccorso si, ma in sicurezza». Anche il Nursind, il sindacato delle Professioni Infermieristiche, non nasconde la necessità che il pronto soccorso di Cuorgnè debba essere riaperto, «ma devono esserci le condizioni di sicurezza per i cittadini e gli operatori». E' quanto sostiene il sindacato con una nota. 

«Fino ad oggi siamo stati in silenzio e non siamo entrati nel dibattito politico che si è creato attorno al pronto soccorso di Cuorgnè. Riteniamo corretto infatti che la politica sensibile al problema, sia libera di intraprendere le azioni che meglio ritiene. Come organizzazione sindacale però, teniamo a rassicurare il personale che anche noi continueremo a chiedere la riapertura del pronto soccorso e il potenziamento delle altre attività, ma ci devono essere le condizioni per farlo».

La carenza di personale medico e infermieristico è nota da tempo e sull'ospedale di Cuorgnè ha avuto conseguenze pesantissime. Per questo il sindacato sottolinea che non è possibile riaprire un servizio rischiando di bloccarlo dopo poco tempo. «Come nemmeno si può continuare a sentire parlare di soluzioni intermedie come l'apertura sulle 12 ore. Non ci si può permettere di rischiare sulla salute dei cittadini e di conseguenza con ricadute sui professionisti».