CUORGNE' - In merito alla richiesta della Uil di posticipare la riapertura del pronto soccorso di Cuorgnè, al momento prevista, dopo tre anni di stop, il prossimo otto gennaio 2024, il «Comitato in difesa della sanità pubblica ed universale e per la riapertura del pronto soccorso di Cuorgnè» esprime il proprio sconcerto e tutta la sua contrarietà in merito alla proposta.
«Dopo tre anni, finalmente, la Regione Piemonte che aveva chiuso il pronto soccorso a causa della pandemia, si è decisa a riaprire una struttura essenziale a tutela della salute pubblica di decine di migliaia di cittadini dell'altro Canavese. Risulta quindi fuori ogni logica richiedere l'ennesimo rinvio che potrebbe portare al proseguimento della chiusura del pronto soccorso per chissà quanto tempo», dice il coordinatore del comitato, Riccardo Tessarini.
«In questi tre anni di chiusura il sindacato Uil Sanità (e non solo lui) ha avuto tutto il tempo necessario per dare battaglia con scioperi, manifestazioni e quant'altro per richiedere assunzioni, formazione del personale, messa in sicurezza dei reparti. Ora risulta surreale dire che se manca tutto ciò non si deve riaprire. Obiettivamente, la Uil Sanità in questi tre anni è stata assente da tutte le iniziative in difesa dell'ospedale di Cuorgnè: nessuna raccolta firme e nessun appoggio al comitato. Non una parola contro la privatizzazione del personale medico gettonista, contro i fanatici del privato è bello, per un'idea della sanità pubblica ed universale».
Il Comitato vigilerà affinché, come promesso, il pronto soccorso riapra h24: «Con medici, infermieri e Oss pubblici, perché ci si sia sicurezza nel loro lavoro, turni umani e rispettosi dei contratti. Noi non siamo nè un sindacato né un partito - aggiunge Tessarini - è necessario che queste istituzioni tornino a fare il proprio mestiere di difesa dei lavoratori e non a chiedere, in modo pretestuoso, di non riaprire un pronto soccorso vitale che, dopo tante battaglie del Comitato e anche grazie alla sua forte pressione, la giunta regionale ha deciso di riaprire».