IVREA - Lunedì 27 ottobre 2025 alle Officine H di Ivrea si è svolta l’Assemblea Generale di Confindustria Canavese. Una giornata speciale perché conclusiva di un anno di eventi per festeggiare gli 80 anni dalla nascita dell’Associazione «Unione Industriale Ivrea e Canavese», fortemente voluta da Adriano Olivetti insieme ad altri 40 imprenditori che all’uscita dalla seconda guerra mondiale incominciò a lavorare per immaginare un futuro che potesse coniugare sviluppo economico e sociale, dando vita al pensiero olivettiano, combinando innovazione e crescita aziendale a un modello unico di responsabilità sociale d’impresa.
Ed è proprio volendo coniugare i valori storici del pensiero olivettiano a una visione rivolta al futuro sviluppo del territorio che il titolo dell’assemblea è stato “Umanesimo Tecnologico”. Tecnologia e uomo oggi stanno velocemente convergendo: dall’uso degli smartphone, agli indossabili fino all’intelligenza artificiale e alla robotica umana si viaggia a grande velocità verso la creazione di un ecosistema all’interno del quale diventa sempre più difficile distinguere dove finisce la tecnologia e dove inizia l’essere umano. A rendere ancora più significativa questa Assemblea è stata l’apertura dei lavori da parte del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, attraverso una lettera con la quale ha portato i suoi auguri per gli 80 anni dell’Associazione.
Dopo i saluti istituzionali portati da Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, Sonia Cambursano, Consigliera della Città Metropolitana di Torino e Matteo Chiantore, Sindaco della Città di Ivrea il Presidente di Confindustria Canavese, Paolo Conta, ha aperto i lavori della giornata. Nel corso della sua relazione, durante la quale ha ripercorso le origini e le motivazioni alla base della nascita dell’Associazione, il presidente ha voluto lanciare una proposta concreta, ovvero proporre Ivrea e il Canavese come luogo privilegiato per avviare un processo di reinterpretazione moderna del pensiero olivettiano.
«Abbiamo bisogno di attori, che credano nella nostra proposta e contribuiscano a coltivarla e farla crescere ad attenzione nazionale, nella convinzione che abbia gli elementi per diventare un caso virtuoso, un seme da far attecchire in altri territori», ha spiegato Conta rivolgendosi al pubblico in sala. Ha illustrato come questo concetto sia basato su una riflessione avviata con la Luiss Libera Università degli Studi Sociali che ha trovato espressione in una pubblicazione consegnata ai presenti dal titolo “Dai territori al valore globale”. Secondo Conta, cioè, Ivrea e il Canavese possono diventare un laboratorio di innovazione, cultura d’impresa e responsabilità sociale, un modello aperto, dinamico, moderno, capace di far convergere domini di competenza tra loro apparentemente lontani (tecnologia, sociologia, giurisprudenza, filosofia ed etica) generando opportunità di sviluppo industriale in tre campi principali: sicurezza sul lavoro, silver economy, sport e benessere, perfetta espressione di Umanesimo Tecnologico.
Ospite dell’assemblea il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che ha voluto portare personalmente i suoi saluti e celebrare l’importante traguardo degli 80 anni, sottolineando l’importanza dell’evento e il valore del legame tra il territorio canavesano e la rappresentanza nazionale. A conclusione dell'evento, dopo le tavole rotonde, il presidente Conta è tornato sul palco per offrire una sintesi dei contenuti emersi nel corso della giornata. Una giornata che non è stata soltanto una straordinaria opportunità per celebrare 80 anni di attività, ma anche una speciale occasione per riaffermare la necessità di un progresso che metta al centro la persona, la comunità e il territorio.








