IVREA - «L’indagine della procura di Ivrea sull’Asl To4 porta alla luce un sistema in cui si ipotizzano irregolarità negli appalti, favoritismi nelle assunzioni e gravi comportamenti lesivi della dignità delle persone assistite. Siamo consapevoli che, allo stato attuale, si tratta di indagini in corso e che sarà la magistratura a fare piena chiarezza. Tuttavia, se quanto riportato dagli organi di informazione dovesse trovare conferma, ci troveremmo di fronte a una situazione gravissima, che rischia di minare la credibilità del Servizio Sanitario Pubblico e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni».
Così la Cgil che ritiene imprescindibile, da parte dell'Asl To4 e degli organi competenti, l'assunzione di ogni iniziativa utile per rafforzare i presidi di legalità, trasparenza e correttezza amministrativa, «garantendo un controllo rigoroso sugli appalti, sulle procedure di selezione del personale e sulla qualità dell’assistenza erogata».
«La denuncia sui presunti maltrattamenti si aggiunge alle segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi ultimi mesi anche su altre realtà residenziali. Eventi gravi che devono indurre le commissioni di vigilanza e gli enti preposti ad essere molto più operativi rispetto ai controlli, soprattutto sulle strutture che fanno capo alle stesse società», dichiara Lucia Centillo, Segretaria dello Spi Cgil Torino. «Ciò che accade all’ospedale di Settimo è l’emblema del fallimento della sperimentazione gestionale pubblico-privato, a cui ci opponiamo: per questo abbiamo presentato il referendum per abrogare la legge Regionale che regola la materia. La Regione Piemonte, che ha accolto la nostra proposta di abrogazione della legge, deve intervenire quanto prima per evitare che la consultazione popolare rimanga un alto capitolo incompleto», dichiara Elena Palumbo, segretaria della Cgil Torino.
«La tutela della dignità dei lavoratori e dei pazienti, così come la difesa del carattere pubblico, etico e trasparente del Servizio Sanitario, rappresentano valori fondamentali che non possono essere messi in discussione», spiegano dalla Funzione Pubblica Cgil. In questa fase così delicata, il sindacato richiama tutti - istituzioni, dirigenze e forze sociali - a un assunzione collettiva di responsabilità per ricostruire un clima di fiducia, legalità e rispetto del lavoro pubblico, affinché non si ripeta più quanto sta emergendo dalle inchieste della magistratura.








