LEINI - Torna a farsi sentire la crisi industriale in Canavese. I sindacati segnalano due emergenze occupazionali. Oltra quella di Brandizzo, l'altro allarme arriva da Leini. Venerdi scorso, 19 gennaio 2024, la società Idrosapiens srl ha comunicato l'avvio della procedura di licenziamento per tutti i 48 dipendenti. Motivo: cessata attività. A darne notizia Fim-Cisl e Fiom-Cgil.
«Dal 1996 Idrosapiens fa parte del gruppo tedesco Witzenmann che conta 4300 dipendenti nel mondo e nel 2022 ha fatturato 73 0milioni di euro - dicono i sindacati - a Leinì si producono e si distribuiscono giunti di dilatazione per il settore petrolifero - energia e gas oltre che per il settore dell’aerospazio, ed è attiva dal 1927. Nella procedura sono coinvolti, oltre i 44 dipendenti di Leinì, anche 4 dipendenti della sede di Cormano. Mercoledì 24 è previsto il primo confronto all'Unione Industriali di Torino».
Duro il commento dei lavoratori e dei responsabili territoriali di Fim-Cisl Fabio Militto e Fiom-Cgil Marco Femia: «La perdita di una realtà come Idrosapiens, specializzata nelle lavorazioni di grande precisione dove sono richieste importanti capacità e certificazioni specifiche, specializzata da anni nell'aerospazio dove, proprio in un momento in cui nella provincia di Torino si aprono nuove opportunità per questo settore, non può spiegare con la semplice teoria del crollo del mercato e del contesto internazionale reso difficile dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente la conseguente chiusura del sito di Leinì. Il gruppo Witzenmann ha la possibilità di far convergere sullo stabilimento
di Leinì tecnologia e prodotti utili per la salvaguardia dello stabilimento Idrosapiens. Insieme ai lavoratori verranno condivise tutte le iniziative utili alla salvaguardia del sito di Leinì, a partire dal presidio di mercoledì 24, ore 14, presso l’Unione Industriali di Torino per il primo incontro sulla vertenza».