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RIVAROLO CANAVESE - La pista di motocross alle Gave, per ora, resta al suo posto. Dopo due ore di discussione, ieri sera in Consiglio comunale, l'amministrazione ha ritirato la «variante non variante» che avrebbe cancellato per sempre l'impianto di Rivarolo. Giubilo per gli appassionati della disciplina che hanno affollato palazzo Lomellini facendo segnare (caso più unico che raro) il tutto esaurito in sala Consiglio: «Abbiamo vinto».

Un bel colpo di scena perché, in realtà, sembrava tutto già scritto. «Non abbiamo nulla contro il motocross ma quella è un'area esondabile vicino all'Orco e la pista, di fatto abusiva, lì proprio non può stare», hanno ribadito diverse volte sindaco e vicesindaco, difendendo a spada tratta la loro posizione. Senza contare i presunti problemi legati al rumore e all'inquinamento ambientale: «C'è una legge della Regione e noi dobbiamo farla rispettare».

La posizione della maggioranza, «unita e coesa» come ha rimarcato più volte il sindaco Martino Zucco Chinà (improvvisamente ambientalista convinto, come gli è stato fatto notare dai banchi della minoranza di centrodestra), ha iniziato a vacillare quando l'ex primo cittadino, Fabrizio Bertot, ha estratto un coniglio dal cilindro: «State cancellando l'impianto sportivo rifacendovi a una legge regionale che non parla di piste di motocross. E' un errore grossolano: c'è un imprenditore che ha investito fior di quattrini per far ripartire l'impianto. Qui rischiamo un bel ricorso al Tar e un'indagine della Corte dei Conti per danno erariale. Di quelli che, alla fine, se si ha torto, pagano i consiglieri di tasca propria».

Agli atti è stato allegato anche il carteggio tra l'imprenditore che ha acquisito l'impianto (e che ha già investito circa 200 mila euro) e gli uffici di Palazzo Lomellini dove, evidentemente, nessuno gli ha fatto presente che la pista era abusiva e che, a breve, sarebbe stata cancellata dal piano regolatore.

Sull'altro fronte della minoranza, Helen Ghirmu ha proposto una via d'uscita: «Ci sono tanti cittadini in sala, questo è un argomento sentito. Ritirate la delibera e facciamo un Consiglio comunale aperto prima di decidere. La delibera, così come è stata presentata, è rischiosa». Prima della sospensione del Consiglio, il vicesindaco Marina Vittone ha tentato un'ultima difesa del documento: «Ci siamo avvalsi della consulenza dei nostri uffici», ha sottolineato. Tuttavia, nel summit di maggioranza che ne è seguito, a porte chiuse, evidentemente sono emerse diverse sensibilità sull'argomento. Alla fine la «variante non variante» è stata ritirata. Se ne riparlerà, senza dubbio. In ogni caso, per ora, la pista di motocross resta al suo posto.