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RIVAROLO CANAVESE - «Coros scuole impresa sociale» ha ufficialmente preso il timone dell'Istituto Santissima Annunziata di Rivarolo Canavese. L'ex paritaria, oggi scuola privata a tutti gli effetti, ha voltato pagina dopo la crisi. Il cambio di gestione è solo l'ultimo capitolo di una lunga vicenda iniziata parecchi mesi fa. Coros riparte da zero e il primo incontro pubblico di oggi, giovedì 30 ottobre 2025, nella palestra dell'istituto, è servito anche a toccare con mano le impressioni della comunità locale. Non è andata benissimo: molte famiglie lamentano rette raddoppiate e diverse lavoratrici hanno perso il posto. Nonostante gli auspici del sindaco Martino Zucco Chinà («Oggi è una giornata storica perché altrove le scuole private e paritarie vengono chiuse, invece qui c'è l'intenzione di dare continuità a questa istituzione») l'avvio, per la nuova gestione, sembra particolarmente in salita.

La nuova società ha deciso di chiamare la scuola «Istituto Europeo Santissima Annunziata», un modo per dare un taglio col recente passato pur mantenendo la storicità dell'istituto. Come hanno confermato Edoardo Procacci, responsabile del personale, e Stefano Petrini, legale rappresentante di Coros, sarà richiesto il riconoscimento della parità per il prossimo anno scolastico. Nel frattempo saranno sanate tutte le problematiche che hanno portato l'Ufficio Scolastico Regionale a revocare lo status.

«Rispettiamo la storia dell'istituto e per questo abbiamo lavorato in questi giorni seguendo tre pilastri principali - ha detto Procacci - i valori cristiani, l'assunzione delle colonne portanti della scuola (ovvero molti degli insegnanti già presenti), un'offerta formativa con laboratori multidisciplinari. Abbiamo pensato a una retta variabile per le famiglie, premiando quelle che hanno creduto in noi anche in questo momento di difficoltà. A breve comunicheremo le cifre ufficiali. La prima fascia non sarà molto distante dalle vecchie rette, tenuto conto che, per quest'anno scolastico, in assenza del titolo di paritaria, dovremo dare sostenibilità all'istituto per evitare che possa succedere quello che è capitato in passato».

E qui sono spuntati i mugugni. Perché per «garantire la sostenibilità» verrà chiesto alle famiglie uno sforzo ulteriore. Economico, ovviamente. Le rette rimarranno magari simili a prima ma sono già stati chiesti contributi aggiuntivi per «costi» che non erano stati contemplati. Tanti genitori si sono sentiti presi in giro. «Ci è stato chiesto un contributo per il riscaldamento della scuola e 5,60 euro al giorno per il pasto in mensa - raccontano alcune mamme - così la retta raddoppia e per chi ha più figli iscritti diventa del tutto insostenibile». La nuova Annunziata ha poi annunciato l'esternalizzazione del servizio di pulizia e della mensa: diverse dipendenti dell'ex cooperativa, insomma, sono state licenziate (dalla cooperativa) e non saranno riassunte. Stesso discorso per una parte dei docenti. Tutte circostanze che rischiano di allontanare le famiglie: in questo modo non sono esclusi altri addii (verso altre scuole, anche a novembre) che potrebbero complicare ulteriormente la corsa alla «sostenibilità» economica dell'istituto.

Il Comune, dal canto suo (e il discorso vale anche per la Regione) ha confermato che non potrà sostenere economicamente la scuola finché sarà privata. I contributi pubblici versati in questi anni all'Annunziata paritaria non potranno più essere erogati. Il contesto è quindi piuttosto complesso: per andare incontro a mamme e papà, come ha proposto anche il vicesindaco Marina Vittone, sarà necessario che la scuola incontri una per una le famiglie. Solo in questo modo sarà (forse) possibile trovare una quadra. Insomma ci vorrà ancora un po' di tempo per capire se, dopo tante nubi, tornerà il sole sull'Annunziata...