Si è svolto oggi presso l’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte un incontro di aggiornamento sulla situazione della Comital-Lamalù, le due aziende di Volpiano in procedura fallimentare dal mese di giugno. A seguito dell’incontro in programma ieri al ministero del Lavoro, a cui ha partecipato l’assessora Gianna Pentenero insieme ai curatori fallimentari, è stato verificato che il “Decreto Genova”, che reintroduce la cassa integrazione straordinaria per cessazione, non è di fatto applicabile alla situazione di Comital e Lamalù, in quanto comporterebbe costi a carico della procedura, non ammissibili secondo la legge fallimentare.

«È evidente - dichiara Pentenero - che, pur in un quadro normativo complicato, confidavamo in un esito diverso. Sin dall’inizio della vicenda, quando il decreto era ancora in fase di approvazione, come Regione abbiamo sollecitato un incontro con il governo sul caso Comital-Lamalù, sostenendo la necessità di ricomprendere nel decreto anche le procedure fallimentari. Dopo l’incontro tecnico di ieri, insieme ai sindacati, chiederemo un nuovo incontro urgente al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi di Maio perché valuti le modifiche normative necessarie a rendere la cassa effettivamente applicabile anche alle aziende in procedura concorsuale, come Comital e Lamalù».

Le disposizioni sulla cassa integrazione contenute nel «Decreto Genova», infatti, non possono applicarsi alle procedure concorsuali. Durante la riunione, il sindaco di Volpiano, Emanuele De Zuanne, ha sottolineato che «oltre alla questione del reddito dei dipendenti, non più procrastinabile, sta emergendo un rilevante problema di carattere ambientale, qualora gli impianti venissero spenti e non fossero più seguiti dagli addetti alla manutenzione».