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CHIVASSO - Sono due i nomi iscritti dalla procura di Torino nel registro degli indagati per la misteriosa morte di Marco Conforti, 56 anni, l'imprenditore chivassese trovato senza vita, il 28 maggio scorso, nel bagagliaio di un'auto parcheggiata in via Rovigo a Torino. Il fascicolo è aperto per «morte come conseguenza di altro reato» e per cessione di stupefacenti. Le due persone, infatti, entrambe di origini nigeriane, non sono indagate per omicidio. L'autopsia, del resto, non ha rilevato segni di violenza sul corpo dell'imprenditore: nessuna ferita da taglio o da arma da fuoco e nemmeno i segni di un possibile strangolamento. 

E' però emerso che l'uomo, prima di morire, assunse una quantità di stupefacente tale da causargli un'aritmia. L'ipotesi considerata più probabile dagli inquirenti, infatti, è che l'uomo sia deceduto a causa di un consumo eccessivo di sostanze. Ma resta da chiarire come trascorse le sue ultime ore di vita e, soprattutto, con chi. La polizia ha accertato che Conforti, dopo una cena in un ristorante, aveva proseguito la serata con un amico carrozziere in un night club vicino alla stazione di Porta Nuova. Questo il 23 maggio. Poi più nulla fino al ritrovamento del cadavere nel bagagliaio dell'auto. A denunciarne la scomparsa era stata l'ex moglie. 

Marco Conforti, originario di Chivasso, abitava da qualche tempo a Castagneto Po. Ben conosciuto in tutta la zona in quanto imprenditore nel settore delle scuole guida. La sua attività, negli anni, si è moltiplicata portandolo ad aprire varie sedi dell'autoscuola a Torino, Brandizzo, Settimo Torinese e Chivasso. Era anche il presidente del Consorzio Autoscuole Cast. Le indagini sono ora coordinate dal pubblico ministero Antonella Barbera della procura di Torino.