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PAVONE CANAVESE - Sono arrivati da tutta Italia e persino da Svizzera e Austria. Uniti nel dolore, volenterosi di tributare l'estremo saluto ad un caro amico. Centinaia di bikers si sono dati appuntamento questa mattina a Pavone Canavese, per l'ultimo viaggio terreno di Simone Sannelli, lo sfortunato motociclista 41enne che ha perso la vita due settimane fa, a seguito di un incidente stradale, sulla bretella Ivrea-Santhià. Un abbraccio collettivo alla mamma Alida, al papà Corrado, al fratello Andrea e alla compagna Marzia, devastati dal dolore. Tanta gente in chiesa e fuori ha voluto salutare per l'ultima volta il «gigante buono», come tutti conoscevano Simone.

«Oggi siamo qui per ricordare Simone insieme alla nostra comunità, alla sua famiglia, agli amici e a quella che era la sua seconda famiglia, gli amici motociclisti degli Hurricanes - ha detto il parroco durante la funzione - per Simone la vita è stata breve. Quando veniamo al mondo riceviamo da Dio una missione da compiere e Simone lo ha fatto fino al termine della sua vita: come persona umana e come cristiano. Ha cercato di vivere al meglio delle sue possibilità dimostrando e testimoniando la vita cristiana. La famiglia, gli amici, il lavoro, testimone di onestà e disponibilità, testimone di quello che noi tutti chiamiamo "una persona per bene". Ha vissuto al meglio questo dono della vita che il Signore gli ha concesso. Missione compiuta, Simone, anche se è stata breve. Tutta questa gente qui, oggi, lo testimonia».

Il parroco ha anche raccontato di come Simone riuscì a farsi voler bene persino da bambini di Pavone quando, in epoca covid, aiutò gli agenti della polizia locale nel gestire gli ingressi e le uscite dalle scuole del paese. «Ha sempre dato il meglio di sé e ora noi, di fronte al mistero della morte prematura e improvvisa, dobbiamo credere nella pienezza della vita - ha aggiunto il sacerdote - la morte terrena per chi crede non è la fine ma la continuazione della vita nella presenza e nella grazia di Dio».

Anche i famigliari hanno preso la parola, alla fine della funzione, per ringraziare tutti i presenti per l'enorme supporto fornito in questi giorni tremendi. Una volta fuori dalla chiesa parrocchiale di Pavone Canavese, il feretro è stato accolto da diversi applausi e, soprattutto, dal rombo di centinaia di motociclette. Un ultimo saluto per un ragazzo che nessuno dimenticherà mai.