CUORGNE' - Tema caldissimo quello della sanità in Canavese. Dopo l'inevitabile frattura del territorio sul nuovo ospedale, anche sulla sopravvivenza di quello di Cuorgnè la politica è ormai ai ferri corti. Finito il tempo delle passerelle davanti alla struttura (che riprenderanno a breve con l'arrivo delle prossime elezioni regionali) e di roboanti promesse di riapertura dei reparti, il prossimo appuntamento è quello del 1 agosto, con il Consiglio comunale aperto sull'ospedale. L'assessore regionale Icardi, invitato dal sindaco, non ci sarà. Abbiamo pubblicato le motivazioni della sua assenza e altrettanto facciamo con la risposta del primo cittadino di Cuorgnè, Giovanna Cresto.
«Egregio Assessore Icardi,
in merito alla risposta da Lei diffusa a mezzo stampa circa la volontà di non partecipare al Consiglio comunale aperto di Cuorgnè del prossimo 1 agosto, sono d'obbligo alcune precisazioni. Il 12 luglio, pur concordando sulla necessità di tenere un Consiglio comunale aperto su un argomento tanto importante, avevo chiesto ai gruppi consiliari di minoranza di posticipare lo stesso all'audizione in IV Commissione Sanità, da me richiesta. La minoranza ha ritenuto di non accogliere il mio invito ed il giorno stesso ha richiesto la convocazione del Consiglio. Ora, come lei ben saprà, essendo stato sindaco prima ancora che assessore regionale, il sindaco non ha alcuna discrezionalità in merito; in particolare il nostro Regolamento prevede che, in caso di richiesta scritta da parte di 1/5 dei consiglieri il consiglio debba tenersi entro 20 giorni. Conseguentemente ho predisposto la convocazione dello stesso nei termini di legge.
Detto ciò, almeno in questo caso, non posso che essere d'accordo con la mia minoranza: c'era bisogno di un Consiglio comunale aperto per discutere della situazione del nostro ospedale? Si, assolutamente.
E visto che senza dubbio uno dei principali argomenti sarà proprio lo studio AGM da Lei commissionato, ho ritenuto corretto invitarLa. E la Sua partecipazione sarebbe stata proficua se, come Lei afferma nella missiva, la sottoscritta, la mia amministrazione ed anche i consiglieri di minoranza sono incapaci di comprendere la portata dello studio e soprattutto le sue conclusioni circa l'esternalizzazione del nostro ospedale. Mi spiace che un atto così ordinario come la convocazione di un Consiglio comunale, sia pure in seduta aperta a soggetti rappresentanti degli interessi del territorio, sia stato da Lei stigmatizzato come l'aver agito "con il deliberato intento di strumentalizzare il tema dell'ospedale", o ancora come una manovra "di dubbio gusto oltre che di scarso respiro politico". Un giudizio un po' pesante nei confronti di un sindaco che ha semplicemente fatto il suo dovere.
Ciò che trovo però assolutamente fuori luogo è che un assessore della Regione Piemonte faccia delle valutazioni circa l'opportunità o meno che un sindaco convochi il Consiglio della propria città. Aggiungo, e concludo, che ho la fortuna di guidare una lista civica e pertanto gli unici soggetti di fronte ai quali sono e sarò tenuta a rispondere sono i cuorgnatesi, quegli stessi cittadini di cui intendo difendere interessi e diritti, a partire da quello alla salute. Cordialità». Giovanna Cresto