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CUORGNE’ - Non si placano le polemiche per la scelta dell’area ex Montefribre di Ivrea come location per la realizzazione del nuovo ospedale del Canavese. Sulla vicenda, che sta facendo discutere parecchio politicamente parlando soprattutto in seno al centrodestra regionale e locale, è intervenuto in queste ore anche Flavio Novaria, responsabile del circolo Cuorgnè-Alto Canavese di Fratelli d’Italia.

«Nei comuni dell’Alto Canavese l’amarezza e la delusione per la scelta del sito della “ex Montefibre” anziché di “Pavone” per la realizzazione del nuovo ospedale del Canavese è tanta. Il sito di “Pavone” avrebbe infatti garantito baricentricamente l’accesso in modo più equo a tutti i comuni canavesani, garantendo un servizio più agevolato agli utenti dei Comuni collinari e montani già svantaggiati rispetto ai maggiori centri dell’Alto Canavese. Il parere consultivo dell’Assemblea dei sindaci dell’Asl To4 si è dimostrato un alibi per Ivrea, che si è accaparrata il voto ponderato in base agli abitanti dei comuni che gravitano più verso la cintura torinese. Solo Fratelli d’Italia ha mantenuto le posizioni assunte a favore del sito di “Pavone” con i consiglieri Nicco e Bongiovanni in Consiglio regionale e gli assessori Chiorino e Marrone in Giunta Regionale».

Novaria attacca duramente gli esponenti canavesani in Regione: «Deplorevole e irragionevole è stato invece il comportamento dei consiglieri regionali Fava e Leone, che hanno votato inutilmente contro, garantendo così con la loro presenza il quorum all’assemblea regionale che ha deliberato la scelta della “ex Montefibre”. I rappresentanti eletti dai cittadini dovrebbero garantire le scelte migliori, pensate ed equilibrate nell’interesse di un territorio che, dopo questa forzatura, rimarrà diviso invece di far fronte comune. Tra le tante motivazioni, un aspetto urbanistico di non poco conto sarà il consumo del suolo, poiché per il futuro complesso ospedaliero “ex Montefibre” le aree occupate dalla struttura e dalla viabilità di accesso e relativo nuovo casello autostradale “S.Bernardo” (che disterà circa 5 km da quello di Albiano e altrettanto da quello di Ivrea) saranno maggiori di quella della struttura prevista a “Pavone”. Non ci rimane che sperare nella presa di distanza di Fratelli d’Italia che, con il comunicato del Segretario provinciale Bertot, auspica che nei margini di manovra consentiti dalla legge e dalle opportunità finanziarie del momento, la collocazione possa essere rivalutata, se avremo maggiore consenso elettorale alle prossime elezioni regionali».