QUINCINETTO - Manca (o forse sarebbe più giusto dire che non si trova più) il contratto originale che stabiliva chi doveva e deve occuparsi delle manutenzioni ordinarie e straordinarie del ponte sulla Dora Baltea a Quincinetto e ora rischia di chiudere. Si tratta di un documento che risale al 19 giugno 1959. E’ stato stipulato tra il Comune e Ativa, la società proprietaria della struttura, che dall'uscita dell'autostrada A5 consente di raggiungere il centro del paese e la strada statale 26. Proprio a causa della mancanza di questa scrittura originale il Comune di Quincinetto ha perso la causa in tribunale per obbligare la società autostradale al restyling del ponte.
La sparizione di quel contratto resta un mistero irrisolto. L'originale, nonostante le certosine ricerche, non è spuntato né dagli archivi dell'amministrazione comunale, né da quelli della Città Metropolitana di Torino, del Provveditorato Regionale per le Opere Pubbliche per il Piemonte, la Valle d'Aosta e la Liguria. Nulla nemmeno dal Ministero delle Infrastrutture. La fotocopia presentata non basta. La giudice Chiara Comune della Prima Sezione Civile di Torino non ha potuto far altro che rigettare il ricorso presentato dall'amministrazione comunale di Quincinetto attraverso l'avvocato Riccardo Vecchione di Torino, motivando che «il contratto manca della forma scritta necessaria ad substantiam ed è quindi nullo».
Ativa, quindi, non è tenuta ai lavori. Le querelle a colpi di carte bollate era nell’agosto del 2018 quando il sindaco di Quincinetto, Angelo Canale Clapetto, aveva denunciato gli ammaloramenti e la pericolosità del ponte sulla Dora, chiedendo a gran voce interventi per la messa in sicurezza. Proprio un giorno prima del crollo a Genova del ponte Morandi. Nell’agosto 2019 il primo cittadino Clapetto e la sua giunta portavano in giudizio Ativa per ottenere gli interventi chiesti. Nel corso di questi anni, la portata del ponte è stata limitata. Adesso è di 26 tonnellate, con limite di velocità a 30 chilometri orari e distanza obbligatoria tra veicoli di 50 metri. I problemi restano. Lo spauracchio da scongiurare è la chiusura del ponte. Prima di prendere qualsiasi decisione, fanno sapere dal Comune, si attenderà comunque la relazione di Città Metropolitana con l’esito delle prove statiche effettuate sulla struttura.