STRAMBINO - Durissima presa di posizione del sindaco di Strambino e consigliere della Città metropolitana di Torino, Sonia Cambursano, sui soldi che non arrivano per le opere urgenti post alluvione. Opere delle quali avrebbero bisogno anche le numerose zone del Canavese fortemente colpite dal maltempo di metà aprile. La sindaca, questa mattina, è entrata a gamba tesa sulla propria pagina social.
«Nel giorno in cui contiamo gli ennesimi, enormi danni da cambiamento climatico (a Strambino, ieri sera, abbiamo dovuto far intervenire la lama che si solito usiamo per la neve per fare rimuovere la grandine dalle strade, diventate impercorribili) veniamo a sapere che il governo ha tagliato 1,7 miliardi destinati alle strade provinciali e metropolitane per destinarli al Ponte sullo Stretto. La nostra Regione è in ginocchio per i danni da eventi alluvionali e da eventi meteo estremi sempre più ravvicinati, i soldi servono per interventi di messa in sicurezza delle strade che ognuno di noi percorre quotidianamente per andare al lavoro, per portare ə figli a scuola, per andare a trovare i propri genitori. Buche, frane, dissesti: queste sono le urgenze da affrontare».
«Invece, soldi già destinati per questi interventi urgenti, dirottati su un'opera monstre per il solo capriccio di un ministro - aggiunge Cambursano - una cosa la voglio dire con forza, perché chi tace è complice: stanno facendo cassa sulla pelle dei cittadini e delle cittadine, mettendo a rischio la loro incolumità. Noi sindaci e sindache non resteremo a guardare in silenzio».
«Siamo particolarmente preoccupati per il netto taglio deciso dal governo alle risorse destinate alla manutenzione stradale in Italia. Non possiamo accettare una riduzione del 70% dei fondi per la manutenzione, che da un lato mette a rischio la sicurezza dei cittadini e, dall’altro, genera nuove difficoltà gli Enti locali. Per fare un esempio, in Piemonte su 45,5 milioni di euro assegnati se ne vedranno meno di 14. Da parte di Azione c'è una ferma protesta su una situazione intollerabile. Con il vicecapogruppo di Azione alla Camera Fabrizio Benzoni, è stata depositata un’interrogazione parlamentare al Mit: il ministro Salvini dovrà rispondere con chiarezza e trovare una soluzione». Lo dichiara la deputata e segretaria regionale di Azione Piemonte, Daniela Ruffino.
«Da tempo stiamo sottolineando la necessità di investire a favore dei territori anziché tagliare e dirottare risorse: gli amministratori locali stanno cercando in tutti modi di garantire servizi per le comunità e questa operazione non fa altro che creare nuove difficoltà. Oltre a dovere conoscere i territori del nostro Paese e la necessità di contrastare la fragilità strutturale, sarebbe opportuno utilizzare il buon senso per comprendere quanto gli Enti locali siano fondamentali», ha concluso la deputata di Azione.
«Non capisco la ratio del taglio dei trasferimenti alle Province per la manutenzione delle strade. Voglio sperare vi sia un errore. O comunque un immediato intervento da parte del Governo e del Parlamento per potenziare le risorse disponibili, non per tagliarle. Le strade provinciali in particolare nelle zone montane del Piemonte come di tutto il Paese necessitano di interventi forti di manutenzione ordinaria e straordinaria. In ballo vi è la sicurezza, anche dei versanti, dunque la prevenzione del dissesto idrogeologico, oltre che l'incolumità dei fruitori delle strade. Ricordo che alcuni anni fa, vennero individuate risorse per le strade a valere sulle Strategie delle Aree interne. Positivo. Analogo intervento venne fatto con il Piano complementare al PNRR. Ora arrivano questi dannosi tagli. Agiremo come Uncem con tutti i Comuni, con UPI per il ripristino delle risorse tagliate. Uncem chiede il ripristino integrale dei 385 milioni di euro tagliati per il biennio 2025-2026- E sollecitiamo l'apertura immediata di un tavolo di confronto tra Governo, Regioni e Province, UPI, Uncem, Comuni, per costruire una strategia nazionale sulla viabilità che sia seria, condivisa e sostenibile». Lo afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte.
«I 385 milioni tagliati ai fondi per la manutenzione straordinaria delle strade metropolitane e provinciali e destinati al Ponte sullo Stretto gridano vendetta - ha detto Marco Grimaldi vicecapogruppo di AVS alla Camera - il Ministro Salvini continua a prelevare fondi destinati al miglioramento della rete infrastrutturale italiana per destinarli a grandi opere inutili e irrealizzabili: vale lo stesso anche per la TAV Torino – Lione, a cui il Ministero ha destinato un altro miliardo di Euro in finanziaria, nonostante si sia molto lontani dalla totale copertura dei costi e a scapito degli investimenti sul trasporto pubblico locale, a partire dalla provincia di Torino».
Commenta Alice Ravinale, capogruppo AVS in Regione Piemonte: «Il Piemonte patirà un taglio del 70% delle risorse, tutto questo pochi giorni dopo l’approvazione della legge regionale sulla sicurezza delle strade extraurbane, che – come avevamo evidenziato in Consiglio Regionale – era già ampiamente sottofinanziata e che, dopo questo taglio, suona come una triste presa in giro: la Regione Piemonte intende accettare supinamente questa prepotenza da parte del Ministero? La gestione dei fondi da parte del Ministero sta danneggiando la nostra Regione: oltre ai fondi mancanti per le metropolitane di Torino e della zona Ovest, per rimettere in funzione tutte le 9 linee ferroviarie sospese in Piemonte servirebbero 382 milioni di euro. Già i finanziamenti per la Tav sono stati sottratti al Fondo per il Trasporto Pubblico di Massa, quello che dovrebbe servire proprio per i trasporti pubblici: continuare a drenare fondi ordinari per le infrastrutture per le grandi opere è una scelta scellerata».
Giglio Vigna, parlamentare canavesano della Lega, cerca di fare chiarezza: «Nessun euro è stato tolto agli enti locali per finanziare il Ponte sullo Stretto. Punto. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lo ha chiarito senza possibilità di equivoci: le accuse che circolano sono false e costruite ad arte da chi ha interesse a confondere l’opinione pubblica per meri scopi propagandistici. I fondi per le Province relativi al 2025 e 2026 sono oggetto di attenzione e il Governo è già al lavoro per individuare soluzioni concrete, ma è doveroso sottolineare che questa vicenda non ha nulla a che vedere con il Ponte sullo Stretto.
La rimodulazione dei fondi PNRR è stata una scelta tecnica, necessaria e responsabile, dettata dalle stringenti scadenze imposte dall’Unione Europea. Una decisione che ha evitato la perdita di risorse, permettendo di destinarle immediatamente ai cantieri delle grandi opere, strategiche per il Piemonte e per l’intero Paese. Nel frattempo, è già in corso l’iter tecnico e politico per garantire la copertura degli interventi sulla viabilità provinciale. Il tutto si sta svolgendo nel pieno rispetto dei tempi previsti: si tratta di operazioni tecniche, di ‘incroci contabili’ pienamente conformi alle norme e svolti nella massima trasparenza.
Dispiace constatare come, ancora una volta, da parte di esponenti locali della Città Metropolitana e dello stesso sindaco metropolitano Stefano Lo Russo, si scelga la via del disfattismo e della polemica sterile, anziché quella della collaborazione per il bene dei cittadini. Utilizzare un’istituzione come la Città Metropolitana per lanciare attacchi politici contro il MIT e contro Matteo Salvini è un comportamento inaccettabile e dannoso per il territorio, oltre che svilente per l’istituzione stessa, che oggi rappresenta la Provincia di Torino.
Chi, come la Lega, è in costante contatto con gli amministratori locali e con il tessuto produttivo, sa bene che la manutenzione delle strade è importante tanto quanto completare la Torino-Lione entro il 2030, un obiettivo strategico per Torino, il Canavese e tutto il Piemonte. Come in una matrioska di bufale, vengono poi tirati in ballo i fondi destinati al maltempo: non hanno nulla a che vedere con questa partita. Sono infatti sotto la gestione di altri ministeri, di altri dipartimenti e in coordinamento con la Regione Piemonte. Basta fake news. Quando si parla di infrastrutture, manutenzione e grandi opere, bisogna remare tutti nella stessa direzione. Il Piemonte e il Canavese meritano serietà, visione e responsabilità. Il resto è solo rumore di fondo».