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di Giuseppe Pezzetto - Canavesealcentro.it

Uno degli obiettivi che ci poniamo come «Canavese al Centro», non l’unico ovviamente, è quello di portare all’attenzione del territorio, dei suoi cittadini, delle associazioni e delle Istituzioni argomenti, idee, suggestioni che possano essere stimolo per la costruzione di nuove opportunità. La crescita dal basso e il coinvolgimento sono il nostro modello, abbiamo bisogno di raccogliere idee e abbiamo bisogno di divulgarle, di fare in modo che si creino momenti di confronto, approfondimento e collaborazione, anche per questo Vi chiediamo di iscrivervi all’HUB Canavese al Centro www.canavesealcentro.it dobbiamo accrescere insieme la consapevolezza delle potenzialità del nostro Canavese e valorizzarne i talenti. 

Come spesso ripetiamo «fa più rumore una pianta che cade che una foresta che cresce». Oggi vogliamo portare alla vostra attenzione le CER Comunità Energetiche Rinnovabili, ne vogliamo parlare adesso perché recentemente la Commissione europea ha dato il via libera al decreto italiano di incentivazione alla diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili è una notizia abbastanza recente ed essendo il tempo un fattore determinante abbiamo ritenuto fosse bene parlarne. Le comunità energetiche rinnovabili sono nuove configurazioni all’interno del sistema elettrico europeo. Hanno un ruolo fondamentale nel processo di transizione energetica del Paese e apportano numerosi benefici di carattere ambientale, sociale ed economico. Per dare una definizione sulla base delle normative europee, la comunità energetica è un nuovo soggetto giuridico, basato sulla partecipazione volontaria di imprese, persone fisiche o amministrazioni comunali, che si pone come obiettivo quello di creare benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità attraverso la produzione di energia collettiva, che nel caso delle comunità energetiche rinnovabili deve provenire appunto da fonti rinnovabili.

In altre parole, le CER sono soggetti giuridici autonomi basati su un sistema «a rete» che attua una condivisione dell’energia tra i diversi soggetti partecipanti: Comuni, aziende, cittadini. Già il fatto che questa iniziativa incorpori più aspetti: quello ambientale, quello economico dato dalla quota di energia autoprodotta e dalle agevolazioni che questa modalità prevede e non da ultimo quello sociale per cui è previsto nel modello un aiuto alle persone in difficoltà economica definisce questa iniziativa come estremamente importante. Se poi si guarda alla platea coinvolta: cittadini, aziende e amministrazioni comunali, ecco che si percepisce come la definizione di Comunità trovi il giusto perimetro e come la necessità per i soggetti di lavorare in rete ed in modo sinergico possa essere estremamente sfidante per un territorio.

Non sono progettualità semplici, richiedono il coinvolgimento da un lato dei cittadini, dall’altro delle aziende e soprattutto la capacità delle amministrazioni locali di saper cogliere e coordinare questa opportunità guardando anche alle generazioni future. La sollecitazione che ci permettiamo di suggerire alle amministrazioni comunali è quella di organizzare dei momenti di coinvolgimento per far conoscere meglio il modello delle Comunità Energetiche Rinnovabili agli imprenditori e ai cittadini. Potrebbe essere un ulteriore palestra per mettere da parte i campanili e lavorare come un territorio coeso. In Canavese ci sono le adeguate competenze, cerchiamo di capirne di più, verifichiamo se sia una opportunità da cogliere anche per non dire poi un domani … «potevamo pensarci prima».