CUORGNE’ - Un amore per la propria città così forte da essere destinato a sopravvivere anche alla morte. E’, senza ombra di dubbio, il legame che intercorreva tra Cuorgnè e l’ex sindaco e consigliere comunale Giancarlo Vacca Cavalot, scomparso a fine aprile all’età di 75 anni. Proprio l’ex primo cittadino ed esponente dei Moderati e Indipendenti, nelle sue ultime volontà, ha deciso di donare un terzo del suo patrimonio al paese delle due Torri. Lo ha annunciato, con un pizzico di commozione, l’attuale sindaca, Giovanna Cresto, nel corso del Consiglio comunale andato in scena mercoledì 10 maggio 2023.
«Questa mattina al termine della giunta ci ha raggiunti l’avvocato Ferdinando Terrando – ha spiegato in assise Giovanna Cresto – è stato rinvenuto un testamento olografo dell’ex sindaco, Giancarlo Vacca Cavalot. In questo documento ci sono tutta una serie di disposizioni, che non si possono ancora svelare. Tuttavia, possiamo dire che l’ex primo cittadino ha istituito il comune di Cuorgnè come erede per la quota di un terzo dell’intero suo patrimonio. Non è una notizia inaspettata, ma ci ha fatto molto piacere. Questo perché, al di là delle considerazioni politiche, non si può dire che Giancarlo Vacca Cavalot non abbia amato la sua città. Aver voluto ricordare quanto e cosa per lui ha significato Cuorgnè, anche dopo la sua dipartita, credo sia un gesto nobile».
La notizia è stata accolta da un lungo applauso da parte di tutto il Consiglio comunale. Al posto di Giancarlo Vacca Cavalot, è subentrato in Consiglio comunale Davide Trettene: «Non sono alla prima esperienza in un consiglio comunale, ma mai come questa volta mi è difficile occupare questo posto. Non nascondo che ho addosso una forte emozione oggi. Per me ricoprire il ruolo di consigliere comunale è motivo di orgoglio. Essere qui senza avere al mio fianco Giancarlo Vacca Cavalot è strano. E’ come mancasse qualcosa di importante. Come andare a scuola ma dimenticarsi la cartella con i libri a casa. Ho un grosso compito: portare avanti il modo di fare amministrazione e i pensieri di Giancarlo Vacca Cavalot. Ho solo una amarezza. Il consigliere Cavalot è stato “deriso” molte volte, soprattutto quando abbiamo perso nel 2011 le elezioni. Nel corso di una festa post voto è stato dileggiato in modo pesante con cartelli con sopra scritto: “Cavalot vai a lavorare”. Quel gesto lo ha veramente segnato. Perché a Cavalot possiamo dire tutto, ma certamente non che non sia stato un lavoratore e che non abbia lavorato per la sua città».
«Era una persona che divideva: è vero. Aveva i suoi difetti, le sue convinzioni, come tutti. Ma questo episodio è stato molto spiacevole. Il rispetto per una persona non può mai venire meno, indipendentemente dalle opinioni politiche. Ringrazio questa amministrazione comunale per quanto fatto in occasione dei funerali e del consiglio successivo. Spero di poter mettere in pratica la mia esperienza e le mie capacità. Non ho mai fatto opposizione, ho fatto, nei limiti del possibile, minoranza. Spero sia così anche questa volta. Inizia oggi una seconda era. Cavalot non c’è più. Politicamente parlando, per alcuni non c’è più quel “nemico” da combattere. Oggi questo consiglio ha il dovere di andare avanti chiudendo con vecchi rancori e ruggini. Ci saranno discussioni e vedute diverse. Il ruolo da consigliere è una cosa, ma il rispetto e le amicizie non devono mai mancare. Da parte mia ci sarà massima disponibilità a collaborare in modo onesto e leale».